Dall’estero a caccia del casale con vigneto

In allegato l’articolo del Sole 24 ore del 15 Ottobre 2015.

Dall’estero a caccia del casale con vigneto

Student Hotel investe in Europa e parte da Firenze: pronti 40 milioni per ristrutturare Palazzo del Sonno

La società olandese capofila nel settore ricettivo per universitari, The Student Hotel, inizia da Firenze la sua espansione in Europa, preparandosi a investire 600 milioni di euro. In aggiunta ai sette edifici che ha in portafoglio, The Student Hotel ha infatti acquistato il Palazzo del Sonno, uno degli edifici-simbolo (quasi 20.000 metri quadrati) della riorganizzazione urbanistica disegnata dall’architetto Giuseppe Poggi a partire dal 1864, l’anno prima che Firenze diventasse capitale del Regno d’Italia. Originalmente eretto per fini diplomatici, lo spazio stato a lungo sede di uffici pubblici. Il palazzo è situato davanti alla Fortezza da Basso: nel 2017 diventerà The Student Hotel Firenze, mantenendo la facciata ottocentesca, ma completamente ristrutturato all’interno, secondo il modello di architettura contemporanea già sperimentato con successo dalla catena in Olanda. Ci sarà un albergo, appartamenti degli studenti, una biblioteca, aree per lo studio, spazi per riunioni e conferenze, una zona riservata agli incubatori di startup, una game room, una palestra e una flotta di biciclette: ogni studente residente ha a disposizione una bici di design VanMoof inclusa nel prezzo. Ci sarà anche una piscina sul tetto e un auditorium da 180 posti. Il cortile si trasformerà in una piazza aperta al pubblico, con caffetteria, ristorante e altro. L’investimento complessivo nel progetto fiorentino che prevede la realizzazione di 390 camere, è di oltre 40 milioni di euro e creerà circa 300 posti di lavoro tra opera di ristrutturazione e la futura operatività alberghiera.

Fonte: ANSA

Per ulteriori informazioni visitare:

http://www.gonews.it/2015/10/07/student-hotel-investe-in-europa-e-parte-da-firenze-pronti-40-milioni-per-ristrutturare-palazzo-del-sonno

Italy’s Idea RE targets 500 mln euro market cap in listing-CEO

Idea Real Estate is looking to reach a market value of 500 million euros when it lists its shares on the Milan bourse later this year, the head of the Italian property trust said, betting on rising investor interest for the Italian market.

The main asset of Idea RE will be bank branches and offices leased to top Italian lender UniCredit which are worth 268 million euros ($301 million) net of debt.

These assets will be transferred to the Real Estate Investment Trust (REIT) only after the market debut as part of an accord with current owners who can opt to become either Idea RE shareholders or be liquidated.

Through the listing, Idea RE will need to raise in cash the difference between its goal market cap of 500 million euros and the value of the UniCredit properties conferred.

Idea RE Chairman and Chief Executive Alessandro Pasquarelli told Reuters in an interview the goal was to debut on the Milan bourse between the end of November and the beginning of December.

Italian REITs Sorgente RES and Coima RES also plan to go public in coming months as the domestic property market shows signs of picking up after a seven-year downturn.

Sorgente RES had aimed to list in July but had to postpone its IPO due to market turmoil triggered by the Greek debt crisis.

Idea RE, which filed its IPO request last week, expects to have up to 500 million euros in debt once listed, Pasquarelli said.

Idea RE is owned by Italian investment company DeA Capital which will keep a minority stake following the IPO.

Deutsche Bank and UniCredit are global coordinators and joint book-runners for the Idea RE IPO, while UBS is joint book-runner. (Writing by Francesca Landini and Valentina Za, editing by Stephen Jewkes).

For more information visit:

http://www.reuters.com/article/2015/09/29/italy-reits-idea-ipo-idUSI6N11902H20150929

Rimane forte l’appetito degli investitori per il real estate nel nostro paese

A livello globale nel Q2 2015 si sono registrati volumi di investimento pari a circa €155 miliardi, cifra che rappresenta una crescita del 13% rispetto ai valori del Q1 2015. Il primo semestre ha visto un incremento del 9% degli investimenti globali rispetto allo stesso periodo del 2014, con gli Stati Uniti che hanno mostrato i dati di crescita più elevati (+29% circa). L’appetito degli investitori per il settore immobiliare resta quindi forte e costante. Da sottolineare l’aumento, a livello globale, delle operazioni che hanno riguardato portafogli, aumentate del 20% nel primo semestre 2015 rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2014. Questa crescita ha riguardato in particolare nel Q2 2015 i settori retail e hotel mentre nella seconda parte del 2015 ci si aspetta di vedere importanti operazioni che interesseranno portafogli logistici in Europa, negli Stati Uniti e in Australia.

L’Italia non è da meno: nel nostro paese sono stati investiti circa €3.5 miliardi di euro, di cui €1.5 miliardi nel Q2 (il 48% in più rispetto allo stesso trimestre del 2014). Il 90% dei capitali investiti sono internazionali, di questi un quarto proveniente dagli Stati Uniti. Da segnalare l’incremento di capitali provenienti dal Regno Unito, per un valore 10 volte superiore a quello registrato in tutto il 2014, e dalla Germania.

Grande attenzione agli immobili di tipo mixed use e alternative investment, che nel primo semestre di quest’anno registrano un +80% dei volumi.

Vediamo nel dettaglio come si sono comportati i diversi settori. Il settore uffici nel Q2 2015 ha contribuito con circa € 435 milioni ai volumi totali del trimestre (il 30% del totale). Milano si conferma come piazza di maggiore interesse in grado di trainare i volumi complessivi catalizzando l’interesse della maggior parte dell’equity internazionale attiva. A Roma nel Q2 2015 c’è stata un’unica transazione che ha interessato il settore, relativa ad un immobile nel CBD ed acquistato da un investitore domestico. In termini di offerta Milano rimane la piazza in grado di produrre un numero maggiore e rilevante di opportunità anche a fronte di uno stock più moderno ed in linea con le aspettative degli investitori.

Si conferma il generale interesse per il settore direzionale italiano che ha spinto ad una revisione al ribasso dei rendimenti netti prime anche nel Q2 2015 sia a Milano che a Roma (raggiungendo rispettivamente i livelli di 4.50% e 4.90%).

In controtendenza il settore retail, interessato da 5 transazioni per circa €285 milioni (il 20% dei volumi totali del trimestre), il 54% in meno rispetto a quanto evidenziato nello stesso periodo del 2014. Tale performance negativa è dovuta sostanzialmente alla mancanza di prodotto di qualità ed alla non consolidata ripresa dei consumi soprattutto nei centri secondari. Tuttavia è da sottolineare che molte operazioni sono in corso ed in fase di due diligence, con buone prospettive di chiusura nei prossimi mesi del 2015, sia nel comparto high street che in quello del retail moderno (shopping mall e parchi).

Confermando una tendenza ormai in atto da alcuni anni, anche nel primo semestre 2015 i capitali investiti nel Retail sono stati in prevalenza internazionali (l’80% circa dei €462 milioni investiti nell’H1 2015) con una buona rappresentanza di capitali europei ed in particolare britannici (per circa € 122 milioni di euro).

Il rendimento netto prime per tutti i segmenti retail si è ridotto nel Q2 2015 attestando i valori attorno al 5.75% per i centri commerciali, al 7% per i parchi commerciali,  al 4.50% per High Street a Milano e al 4.60% per High Street a Roma. Si stima per il settore HS un’ulteriore compressione di circa 50 punti base nei prossimi mesi a fronte di alcune specifiche transazioni che interesseranno le vie principali di Milano sia del lusso che nel segmento mid market.

La dinamica del mercato degli investimenti per la logistica rimane fortemente influenzata dalla carenza di prodotto che si registra ormai da parecchi mesi. I volumi totali registrati nella logistica nel primo semestre del 2015, pari a circa € 154 milioni, ammontano alla metà di quelli registrati nello stesso periodo del 2014. Tuttavia questo limitato volume transato non segnala una diminuzione di interesse verso il mercato italiano ma è  piuttosto la risultante della limitata offerta di prodotto. Questa carenza rende inoltre più laborioso e complesso il percorso negoziale, allungando la durata media del processo che porta alla chiusura delle operazioni.

Il dato positivo è che nel corso dei prossimi mesi ci si aspetta la finalizzazione di alcune operazioni, anche di importi rilevanti, da parte di investitori internazionali. Alla luce di questo contesto i rendimenti netti prime nel Q2 2015 sono diminuiti in tutte le macro aree raggiungendo fra gli altri a Milano il 7.15% e a Roma il 7.40%.

Si prevede che tutti i rendimenti potranno registrare un’ulteriore compressione nei prossimi mesi, chiaro indicatore che la domanda per il prodotto logistico rimarrà sostenuta anche nel corso della seconda metà del 2015.

Nel corso del primo semestre 2015, il volume degli investimenti nel mercato alberghiero italiano ha confermato il trend di crescita che ha caratterizzato gli ultimi anni, registrando un volume pari a € 160 milioni, cifra che rappresenta una crescita del 31% rispetto al volume registrato nello stesso periodo del 2014.  Ancora una volta il volume transato è stato in gran parte determinato dalla vendita di trophy asset acquisiti da high net worth individual provenienti dal Medio Oriente.  L’interesse degli investitori rimane focalizzato sulle quattro destinazioni principali (Milano, Roma, Venezia e Firenze), mentre persiste la carenza di prodotti prime a reddito capaci di catalizzare capitali di investitori istituzionali.

Nel corso del secondo semestre è prevista la conclusione di ulteriori operazioni di simile tipologia, per cui ci si attende un volume di investimenti a fine anno più alto rispetto al 2014. L’outlook si conferma positivo alla luce della compressione dei rendimenti, rilevata in particolare per trophy asset in destinazioni principali ( che si attesta sul 5%), in virtù della consolidata attenzione verso prodotti prime e in considerazione del forte interesse da parte di capitali internazionali alla ricerca di opportunità di investimento nel mercato alberghiero italiano.

Commenta Davide Dalmiglio, Head of Capital Markets di JLL Italia: “Il persistente eccesso di liquidità a livello globale sta determinando un continuo aumento del numero di investitori, sia in termini di origine dei capitali che di profili,  senza tuttavia avere un proporzionale aumento dell’offerta e del relativo assorbimento.

La novità rispetto ai cicli di mercato passati è rappresentata dal fatto che la ricerca di prodotto da parte degli investitori attivi o “sub-attivi” in Italia si sta indirizzando non solo verso gli investimenti diretti in tutti i settori del commercial real estate, anche alternativi, ma anche verso altre forme di investimento indiretto in veicoli nuovi, piattaforme “regolate” o in prodotti finanziari più sofisticati per i quali l’Italia forse è un po’ più indietro dal punto di vista normativo e giuridico.”

For more information visit:

http://www.jll.it/italy/it-it/news/237/investimenti-italia-q12015

 

An Italian job: the perks of investing in property in Italy

Why Italy?

The declining value of the euro – €1 is currently worth Dh4.03 compared to Dh5 this time last year and Dh5.30 in 2011 – is encouraging investors and second-home buyers to look at property in Europe. While Greece is still perceived as high risk and Spain and Portugal are bordering on broke, Italy’s residential-­property sector is fast gaining a reputation as being low-priced and lucrative – because while prices have stayed low, the market is starting to stir again, a healthy sign in a region stagnant since the 2008 financial crash. That Italy is a vacationing spot known for its food, fashion and friendly people doesn’t hurt, either.

International corporations such as Sotheby’s and the Italian property portal Gate-Away.com have reported heightened interest in Italy from UAE buyers in the past year. The Dubai office of Sotheby’s International Realty even has a sales team with agents devoted specifically to enquiries for Italy.

Diletta Giorgolo Spinola, the head of sales at Tuscany Sotheby’s International Realty, says: “Italian property prices are 30 per cent ­below their peak right now, but because the market is finally starting to move again, this is the perfect time to invest in an overseas home in Italy. Vendors can’t put their properties on the market at an inflated value because there are too many other sellers prepared to ­negotiate.”

Francesco Carlucci, the cofounder of the luxury ­property developer Essentis Properties, adds: “We were in the middle of the crisis five years ago, and while I wouldn’t say it’s now completely behind us, Italy’s economy is returning to health and there are still plenty of bargains to be had if you look in the right areas. Moreover, many UAE buyers will pay with dollars, and the dollar has never been stronger than it is now against the euro. My forecast is that between 2010 and 2020, there will be an increase of 35 to 40 per cent in prices for the best properties. For example, the Puglia region came to the map about 10 years ago and now the property has doubled in value.”

From Abruzzo to Umbria

When it comes to areas of interest, Lorenzo Mercolini, the managing director of Sotheby’s International Realty, says: “Buyers from the UAE and GCC are looking at ­developments in major cities, such as Rome, Milan and, on a minor scale, Florence, and there also appears to be an interest in hotels as an investment. As the UAE clientele gets more acquainted with Italian opportunities, it is likely that an interest in trophy assets will resume.”

Trophy assets have traditionally included properties in Tuscany, Lake Como in the Lombardy region, Portofino in Liguria and the island of Capri in Campania, while research by Gate-Away.com on the enquiries received specifically from the UAE between January 2014 and May this year suggests buyers are also interested in Abruzzo, Piedmont, Puglia, Sardinia, Veneto and Umbria.

The 17-month Gate-Away.com survey indicates the average value of the properties that UAE investors are looking at is €773,000 (Dh3.1 million), with maximum interest in the €100,000 to €250,000 range (Dh403,082 to Dh1m) – the upper end of which is what you would pay for a one-bedroom apartment in Dubai’s Jumeirah Lakes Towers or a studio on Al Reem Island in Abu Dhabi. In Italy, the same amount would allow you to take your pick from a four-­bedroom villa in the city of Palermo; a three-bedroom house in Lombardy; or three-bedroom apartments in Liguria and Umbria.

However, 19.5 per cent of buyers from the UAE would spend more than €1m (Dh4m) on a second home in the Mediterranean country, which is significantly above the international average. “While 53 per cent of requests from the UAE come for properties under €250,000, this is low compared to a 65.4 per cent world average for the same price. The purchasing power of investors from the UAE is very high, and many requests ­focus on the most exclusive and expensive areas of Italy, such as Lake Como in Lombardy. If the overall requests for high-end properties represent about 8 per cent of total international enquiries, those from UAE [for expensive properties] are 20 per cent.”

Buyer’s speak

Robin Morgan, a now-retired businessman who lived between the south of France and Italy, bought a nine-bedroom house in the Santa Margherita Ligure near Porto­fino last month. He says: “This is as close to paradise as I will get. The beauty is breathtaking.” Morgan paid US$2m (Dh7.3m) for the 2,730-square-foot property, and additional restructuring charges of $500,000 (Dh1.8m). “While others may not want as many rooms or set about redecorating as enthusiastically as my wife, prices are low compared to pre-2008.

“If you are looking to invest, pay a little extra for a competent real-­estate agent, most of whom take a 3 per cent service charge. It is also important that the property not have any variances with respect to the documentation deposited in the zoning office of the city. Any differences must be resolved ­before closing, and an agent can act on your behalf,” Morgan says.

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http://www.thenational.ae/arts-lifestyle/home-garden/an-italian-job-the-perks-of-investing-in-property-in-italy#full

Una «chinatown di lusso» a Milano a disposizione dei manager in missione: un fondo investe 300 milioni

È la Cina a dimostrare con i fatti che Expo 2015 sta portando valore aggiunto in termini di investimenti e iniziative imprenditoriali. Al Padiglione China Corporate United è stato presentato in anteprima un investimento da 300 milioni di euro dove è prevista la realizzazione a Milano di 300 appartamenti di tagli variabili da 60 a 100 mq.

Sarà una Chinatown di lusso per i manager e gli imprenditori cinesi in azione a Milano. Nell’ambito dell’incontro dal titolo Italy-China Building The Future il piano è stato illustrato dal Gruppo De Luigi, operatore immobiliare con 40 anni di esperienza soprattutto nell’area milanese, e da Aldo Cingolani, ceo della Bertone Design altrettanto storico marchio italiano che ha da poco firmato anche il nuovo Frecciarossa 1000.

«Il Gruppo De Luigi e Bertone Design lavorano da qualche tempo per avviare progetti sinergici. Stiamo selezionando immobili esistenti a Milano, con particolare attenzione alle aree della Stazione Centrale di Porta Romana. Cerchiamo palazzine di lusso da rigenerare e rivedere semiarredate, chiavi in mano, con il nostro marchio per il design», spiega Cingolani.

L’interesse di questi imprenditori e progettisti ricade sulle aree centrali della città ma anche sui quartieri che stanno diventando più raggiungibili grazie alle nuove linee della metropolitana. In questo contesto si inserisce anche l’iniziativa promossa nell’ambito della collaborazione Italia-Cina che ha origini proprio grazie alle nuove relazioni avviate all’interno del padiglione costruito ad hoc per Expo 2015 dalle imprese cinesi. «Due mesi fa – spiega Cingolani – siamo stati incaricati da parte di un fondo Immobiliare cinese, con una interessante quota di risorse pubbliche, di trovare a Milano potenziali aree per realizzare il nuovo quartiere per i manager cinesi. Abbiamo rivolto la nostra attenzione su aree costruite da riqualificare, piuttosto che su iniziative da impostare ex novo, anche per poter comprimere i tempi come richiesto dalla committenza».

L’obiettivo è mettere a disposizione degli operatori cinesi su Milano circa 300 appartamenti sempre pronti realizzando un intervento che unisca l’eleganza e il design italiano con servizi di lusso e standard internazionali. Le ricadute economiche si calcola possano arrivare a 600milioni di euro. Al momento dopo aver verificato, con le rispettive proprietà, la piena disponibilità di tre aree del centro di Milano, sono in fase di preparazione incontri con il Comune

De Luigi e Bertone hanno preso in considerazione anche alcune aree dove gli edifici sono parzialmente realizzati in modo tale da poter intervenire in fase di progettazione, «con soluzioni che siano a immagine e somiglianza dei potenziali clienti – dice Cingolani – che rispondano a richieste specifiche per quanto riguarda ad esempio la lavanderia e la ristorazione, dove ci sia la necessaria attenzione al tema della tecnologia caro ai cinesi e dove non sia sottovalutata la questione dell’efficientamento energetico». Il rispetto dell’ambiente è una delle condizioni espresse dalla committenza soprattutto per i noti temi legati all’inquinamento più che al contenimento dei costi in bolletta. Con ricadute inevitabili sulla scelta dei materiali di progetto.

La nuova cittadella cinese dovrà avere servizi centralizzati come l’area fitness, il centro congressi e un club. Dalla guardiania alle pulizie, alla sicurezza ai catering ricercati sono tutte attenzioni riservate ai futuri inquilini del complesso che verrà realizzato.

I tempi? «Stretti – dice l’architetto di Bertone Design – tenendo presente i recenti interessi da parte della Cina per il nostro Paese, e considerando che molte aziende sperano di poter dare continuità alla loro presenza italiana dopo la chiusura di Expo».
Per quanto riguarda la progettazione Bertone Design si occuperà del management e se necessario coinvolgerà specialisti per singoli ambiti di interesse, come ad esempio per la progettazione degli spazi aperti e del verde. Fondamentale sarà anche il supporto di De Luigi per la progettazione esecutiva.

A presentare la novità in Expo era presente direttamente il senatore della Repubblica Popolare Cinese per la regione di Shanghai, Zhu Yuhua, presidente esecutivo dell’associazione Cina-Italia di Shanghai, e vice presidente esecutivo per il padiglione China Corporate United Pavillon.

L’Italy-China Building The Future rappresenta un momento di incontro per leader aziendali, decision-maker, buyer, imprese cinesi e italiane accomunate dall’ambizione di costruire un futuro comune. Il Gruppo De Luigi e Bertone Design insieme intendono creare degli eventi che possano gettare un ponte di collegamento tra il mondo dell’imprenditoria italiana e quello cinese. L’incontro del 7 luglio è solo il primo di una serie di appuntamenti dedicati al confronto tra le imprese italiane e quelle cinesi appunto con l’ottica di Building the Future.

For more information visit:

http://www.casa24.ilsole24ore.com/art/mondo-immobiliare/2015-07-07/una-chinatown-lusso-milano-disposizione-manager-missione-un-fondo-investe-300-milioni–192352.php?uuid=AC0j8XN&refresh_ce=1

Middle Eastern investors spent €1.2 bn on Italy’s luxury hotels, Qatar in the lead

A collection of Italian luxury hotels with an estimated market value over €1.2 billion has been amassed by Middle Eastern investors. The last of a long series of deals concerns one of Venice’s jewels: the fascinating Hotel Gritti.

The leader of this buying spree is the emir of Qatar, who in recent years purchased a series of Italian hospitality jewels. Businesses linked to Qatar’s emir as well as businesses that can be traced back to members of the royal family or of family members with government roles have also been involved in this purchasing round.

Starting in 2006, when Qatar’s sovereign wealth fund purchased Milan’s Grand Hotel Gallia and restructed it for €400 million, throwing its doors open again for the Milanese last January, it has started accumulating a large number of Italian high-end real estate assets.

The emir through Qatar holding currently owns a number of Italian luxury hotels in the country’s largest cities as well as four super-luxury hotels on the Costa Smeralda (Hotel Pitrizza, Romazzino, Cala di Volpe and Hotel Cervo) which have recently been amplified.

The Katara Hospitality group (the government entity dedicted to developing tourism sector real estate) which in Italy owns the Gallia and Rome’s Intercontinenal, is in talks to purchase via Veneto’s iconic Hotel Excelsior from Starwood.

Constellation Hospitality Group (part of Qatar Holding and a business close to the country’s former prime minister) already stopped by Rome to purchase the St. Regis Hotel. For €150 million the same group bought Palazzo della Gherardesca, Florence’s Four Seasons hotel, from Corrado and Marcello Fratini.
Mayhoola for investment (the company that owns Valentino’s fashion house) bought Rome’s Europa and Regina hotel.

The most recent deal was signed last week by Nozul Hotels & Resorts, another company controlled by the emir and the owner of Doha’s W Hotel. Both companies are controlled by Jaidah holding, the entity that for €105 million purchased Venice’s Gritti.
What will the next targets be? Surely, it will be more high-end hotels situated in the large tourist and business cities along the peninsula.
Qatar’s emir and other members the royal family that have invested in Italy are is interested in more than hotels. Real estate in general is also one of their objectives.
At the end of February Qatar’s emir purchased 100% of Porta Nuova, Milan’s new business district. It also purchased Credit Suisse’s building in Milan as well as a building in Rome’s central Piazza di Spagna. It also took part in the race to purchase Unicredit’s former headquarters in Milan’s Piazza Cordusio.

For more information visit:
http://www.italy24.ilsole24ore.com/art/real-estate/2015-05-19/middle-eastern-investors-have-spent-12-bn-on-italy-s-luxury-hotels-with-qatar-s-emir-the-lead–134656.php?uuid=ABuZeniD

Americans are scooping up real estate bargains… overseas

More Americans are taking the leap to buy that overseas pied-a-terre they’ve been thinking about.

“The U.S. dollar is still strong and the economy is good and the rest of the world is a little softer,” said Jason Kumpf, a real estate specialist at USForex. “It’s a great time to increase your pieces on the international Monopoly board.”
Property prices in some European markets fell 40-50% during the financial crisis and haven’t fully recovered, according to global real estate consultancy Knight Frank.
Combine that with the strength of the U.S. dollar creating favorable exchange rates, and deals abound. For example: A €500,000 home cost around $683,000 last July, according to Knight Frank. Now, that property has a price tag of roughly $558,000.
Experts identified France, Spain, Italy, Germany and Canada as markets being pursued by American buyers.
France is looking particularly attractive.
The number of clients buying properties in France increased nine-fold in 2014 from 2013 at USForex, and this year is looking even more promising.
“High-net-worth buyers have been circling around properties in the south of France for the last couple of years,” said Dan Conn, CEO of Christie’s International Real Estate. “It’s an incredible time to buy.”

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Paris is also seeing increased activity: today, 19% of Christie’s buyers in the capital were American, up from 14% in 2010.
Germany has also been drawing in American buyers recently, according to Kumpf, as the number of U.S. buyers who transferred money to purchase property there has doubled in the last year.
Spain and Italy have had a slower economic rebound, which means better discounts and opportunities, according to Conn. For example, Sardinia, an island off the coast of Italy, has experienced little buying activity since the downturn … until now. “You are starting to see emerging interest from U.S. buyers,” Conn said.
Interest in rentals in Italy started to rise last year, and that’s a strong indicator that sales will follow, said Rupert Fawcett, head of Knight Frank’s Italian desk.
Tuscany, Florence, and Lake Como are the hot spots in the country at the moment, he said.
“I am not expecting the flood gates to open, but the tap had very much been switched off over the last four to five years, so to see any American interest coming back is already an increase.”

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Spain, which has been a popular market for Europeans looking for a vacation home, is starting to catch the attention of Americans, particularly Barcelona. “It’s a hybrid city and resort,” said Conn. There’s also been discussions of a new luxury waterfront development in the city, which could increase interest.
London is also seeing increased attention from American buyers, but the conversion rate to a sale is still relatively low, according to Jennet Siebrits, UK head of residential research at CBRE. “I think once the U.K. general elections are out of the way, that might be a catalyst.”
In Latin America, Brazil is an attractive option for U.S. buyers, according to a report from Christie’s International Real Estate, due to deflated property prices and a drop in its currency.

 

For more information visit:
http://money.cnn.com/2015/05/07/real_estate/cheap-real-estate-overseas/